III incontro del Corso interno di “Filosofia delle religioni”

Il prof. Gianfranco Longo ha tenuto l’ultima lezione agli studenti della Residenza.


martedì 26 febbraio 2013 - Alle 19:00


Presso il soggiorno della Residenza universitaria del Levante, il prof. Gianfranco Longo ha tenuto l’ultima lezione del corso interno “Filosofia delle religioni”, cominciato il 13 dicembre e riproposto a cadenza settimanale.
 
Dottore in Scienze Politiche,  il professore ha proseguito gli studi  politologici  alla Westfälische Wilhelms-Universität di Münster in Germania con particolare interesse per i settori dell’ Epistemologia giuridica, della Teoria generale del diritto e Dottrina dello Stato, e della  Filosofia teoretica.  In seguito ha ottenuto i dottorati di ricerca in Sociologia del Diritto e Diritto Costituzionale presso l’Università degli studi di Bari, con la quale continua una proficua collaborazione accademica.
 
Il metodo di approccio alla materia delle religioni da lui adoperato negli incontri, è consistito in una sintetica esposizione dei punti chiave del culto oggetto della “lezione”, sui quali poi egli stesso ha sollecitato uno scambio di domande e risposte con i residenti, mostratisi particolarmente interessati a culti lontani e in modo speciale alla loro pacifica coesistenza in una società sempre più aperta e multiculturale, come quella italiana si prepara a diventare.
 
L’ultimo incontro, riguardante la religione cristiana, è stato suddiviso per maggiore ampiezza del tema in due date a una settimana di distanza, rispettivamente  il 19 e il 26 febbraio.
 
L’argomento è stato questa volta affrontato da un punto di vista musicale: il relatore si è, infatti, avvalso dell’analisi e dell’interpretazione dei momenti  della Passione di Cristo e della Creazione dell’universo proposta dal compositore boemo Gustav Mahler , ponendo l’accento volta per volta ai residenti come  l’ingresso e l’uscita  nella melodia sinfonica dei vari strumenti orchestrali, così come la costante presenza di alcuni di essi,  rispondano alla meraviglia dell’autore nei confronti dell’opera divina.
 
Molto utili sono stati gli ampi riferimenti biografici, in modo particolare quelli relativi al ruolo della moglie dell’artista nella sua carriera musicale, e alla figura del regista Luchino Visconti nella riscoperta di questo grande compositore, per lungo tempo volontariamente eclissato dalla critica in favore di  Arnold Franz Walther Schönberg. 

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