Dopocena col Maresciallo Angelo Carbone

Il Primo maresciallo luogotenente dell’ Esercito Italiano incontra gli studenti della Residenza.


giovedì 13 marzo 2014 - Alle 21:00


Il Primo maresciallo luogotenente Angelo Carbone, dell’ Esercito Italiano è intervenuto presso la Residenza del Levante, per un incontro informale con gli studenti.
 
Barese, coniugato con figli, tra i vari incarichi svolti annovera nel proprio curriculum  tre missioni estere in Afghanistan ed una, negli anni Novanta, in Kosovo.
Infatti, pur occupandosi ordinariamente di telecomunicazioni, oggetto dell’informale chiacchierata in salotto, è stata proprio l’esperienza di mantenimento della pace all’estero, e in particolare in Afghanistan.
Il maresciallo, già presente a cena, ha successivamente aperto uno schietto dialogo con studenti e professionisti presenti. 
 
La lunga serata si è dipanata attorno al racconto della missione militare, coadiuvando la descrizione vocale con immagini scattate personalmente in loco.
Durante i tre viaggi in Afghanistan, infatti, il maresciallo Carbone ha continuato ad occuparsi del proprio compito come in Italia, ma in un contesto di altissimo rischio personale e per il proprio gruppo, data la presenza di un forte radicamento terroristico in quel paese, molto ben addestrato in azioni di guerriglia urbana e non.
Particolarmente interessante si è rivelata la descrizione della giornata tipo del proprio reparto, di stanza ad Herat (Afghanistan occidentale) assieme al contingente spagnolo.
 
Più precisamente, al lavoro ordinario, facevano spesso seguito azioni di pattuglia e perlustrazione della zona circostante, anche in città. In queste situazioni il rischio evidentemente aumentava data la possibile infiltrazione tra la folla di terroristi.  
 
Oltre ai dettagli più strettamente professionali, il maresciallo ha piacevolmente operato varie digressioni sul proprio contesto personale e familiare e sugli insegnamenti tratti dall’esperienza così lontano da casa.
 
In primo luogo, ad esempio, il confronto con l’assoluta povertà lo ha personalmente aiutato ad apprezzare il contesto di agiatezza in cui comunque, nonostante i rovesci economici recenti, il nostro Paese versa, esortando anche i residenti ad una generale ricerca della sobrietà, poi, nonostante i pericoli incontrati ha sottolineato comunque la giustezza dell’impenno italiano in quel paese dilaniato da lunghi conflitti, enunciando non  motivi paternalistici di assistenza, ma concrete  necessità di agire per il sollievo economico-politico dei popoli locali. 
 
I residenti, molto interessati al racconto, hanno immediatamente colto lo spunto dialogico della serata e non hanno mai mancato di esporre domande proprie, o semplici dubbi, proprio come in un dialogo tra amici, a cui l’intento della serata vuole avvicinarsi.
 
Felice dell’invito e del tempo trascorso insieme, il sottufficiale si è congedato personalmente con ognuno porgendo i propri auguri per l’anno accademico in corso.
 

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