Sessione finale del CroSS 2014

Conclusioni e testimonianze dei partecipanti in occasione della Sessione finale.


mercoledì 16 aprile 2014 - Alle 15:00


 
Presso la sede della Camera di Commercio di Bari, si è svolta la Sessione finale del Corso sulle Soft Skills.
 
Tema dell’incontro: Conclusioni e testimonianze dei partecipanti.
Relatori:
Ing. Carlo Messina
Dott. Vittorio Bonerba
 
 
 
 
Programma della mattinata:
_ Valutazione sugli argomenti svolti per ottenere un attestato di frequenza con merito.
_ Tavola rotonda di riepilogo sulle soft skills esaminate.
_ Test finale di gradimento.
_ Programmi futuri.
 
 

SEDE E CONTATTI

Ingresso libero
Collegio Universitario di Merito I.P.E. Poggiolevante
via Orfeo Mazzitelli, 41 – 70124 Bari
tel. 08.05.04.21.54 – info@poggiolevante.it


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RESOCONTO

Cross nel linguaggio sportivo, vuol dire  alzar la palla per poterla deviare. L’espressione  ben si adatta a un corso di formazione sulle qualità umane. Trasformare le difficoltà in risorse era ed è il tema del corso interno della Residenza del Levante per l’anno accademico 2013/2014, da cui è scaturito il progetto ambizioso di invitare gli studenti baresi ad arricchire il proprio curriculum con le soft skills. L’Unione Europea lo raccomanda (n. 2006/962/CE) e le aziende lo richiedono. La vita lo impone, potremmo aggiungere: all’università acquisiamo competenze tecniche, che, nella professione, sono solo una parte dei risultati attesi.
 
La Residenza del Levante – Bari – ha promosso, da qualche mese, un tavolo di lavoro, intorno al quale si sono seduti, insieme con alcuni studenti, docenti universitari, dirigenti d’azienda, imprenditori. Si è stati d’accordo su un punto: in ufficio, in fabbrica, in laboratorio, in studio, con colleghi e superiori, con clienti e fornitori, occorre sfoderare capacità relazionali, doti di tenacia e di elasticità caratteriale, di disponibilità e di ascolto, di capacità di leadership e di accettazione di obiettivi suggeriti. Chi più ne ha più ne metta. Le soft skills, appunto.
 
Il progetto, presentato ufficialmente all’Università e al Politecnico, ha suscitato un grande interesse e molte domande di partecipazione. Si è potuto, giocoforza, selezionare, quest’anno, una “classe” di 25 laureandi, laureati, dottorati e dottorandi. Criterio preferenziale è stato l’interdisciplinarietà. Le scienze rappresentate erano mediche, ingegneristiche delle più diverse specialità, biologiche, chimiche, legali, economiche e archeologiche…

Il 21 febbraio il corso si è inaugurato alla Camera di Commercio. Tra gli altri è stato presente Lorenzo Burdo, direttore generale dell’Ipe, che ha fornito dati interessanti – e alquanto preoccupanti – sull’ ingresso nel mondo del lavoro.
Le sessioni, itineranti, sono proseguite, venerdì dopo venerdì, in Bosh, al Policlinico, in Getrag, in due laboratori di ricerca (di Endocrinologia e di Chimica). E ancora in Masmec e in Ilva.
In strutture pubbliche e in strutture private, sono stati affrontati i temi del “stakehokder management and satisfaction”, del “customer satisfaction”, del “teamworking”, del “problem solving and decisione making”.
E’ emerso ben chiaro, tra l’altro, che la conoscenza dell’inglese non fa più curriculum, perché scontata. Le riunioni hanno visto approfondimenti teorici del tema e il loro vissuto nella struttura visitata, nonché in esercitazioni dal vivo. I corsisti hanno dialogato con passione e intensità con le massime dirigenze aziendali e istituzionali. 
I corsisti erano stati invitati, qualche giorno prima, a riflettere sul tema “Quali soft skills per quale lavoro?” Un’ esercitazione pratica: divisi in tre gruppi – settore manifatturiero,informatico e dei servizi – si è provato a simulare un’idea imprenditoriale, individuando, soprattutto, la competenze necessarie a un’attività di eccellenza.
 
La valorizzazione del territorio è stato l’argomento prescelto da due gruppi: quello informatico ha “progettato” app scaricabili in smartphon per i turisti; quello dei servizi ha elaborato una vera e propria piattaforma per la valorizzazione del patrimonio culturale, demo antropologico e gastronomico della Puglia. Il terzo gruppo, invece, si è lanciato nello studi delle stampanti in 3D, innvazione tecnologica del futuro.
Imprenditori giovani e di eccellenza del Mezzogiorno hanno dialogato con i corsisti, raccontando la propria esperienza, criticando il lavoro svolto, suggerendo miglioramenti.
 
E’ stato un gioco? No. A detta di tutti è stata un’occasione per ribadire il valore della persona. Perché in ogni progetto, occorre creatività, tenacia, disponibilità a condividere idee e gesti: l’imprenditorialità come qualità di chi lavora, ancorché dipendente in un’azienda. Soft skills, dunque, a servizio della persona e della società. 
 
In un clima di amicizia è risultato che la crisi c’è e che trovare il lavoro è difficile. Ma anche che è d’obbligo porsi l’obiettivo dell’eccellenza, (non del successo fine a se stesso, perché sa di disvalore). Eccellenza vuol dire puntare alto. Sapere, ma anche essere e dare il meglio di sé, in una weltanshaunng di dignità della persona, di rispetto degli altri, di contributo reale al bene di tutti e della società. Che è il significato più profondo del lavoro.
 

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