La Sindone di Torino: un mistero che sfida la scienza

analisi di un pezzo di tela molto studiato, ma mai del tutto spiegato


domenica 10 febbraio 2019 - Dalle 19 alle 20:30


Sindone

Giulio Fanti, docente di Misure meccaniche e termiche all’Università di Padova dialoga con il pubblico alla ricerca delle prove scientifiche sulla reale datazione della Sindone di Torino, il lenzuolo che riporta l’immagine di un uomo morto dopo aver subito gravi maltrattamenti. È identificabile con il Gesù crocifisso e sepolto narrato nei Vangeli?

Il prof. Fanti ha pubblicato numerosi articoli su misure connesse a missioni spaziali come l’analisi di Titano, le missioni Huygens-Cassini e Giotto, la simulazione dell’ambiente di Marte.

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RESOCONTO

Giulio Fanti in aula magnaDavanti a un pubblico eterogeneo di un centinaio di persone, il prof. Fanti ha raccontato sinteticamente le diverse tipologie di studi realizzati sulla Sindone di Torino, che è l’oggetto antico più analizzato finora, con diverse metodologie. Ha affermato chiaramente che non si può dimostrare scientificamente che quel lenzuolo sia stato usato per la sepoltura di Gesù Cristo, ma che non è stata ancora ottenuta nessuna prova in contrario. Anzi, più verifiche portano a descriverne la provenienza dalla Palestina (con il tessuto forse di origine indiana) intorno al I secolo.

La questione della datazione con il radiocarbonio che sembrava aver collocato in epoca medievale la Sindone, è molto controversa, essendo state realizzate le analisi con procedure non rigorose.

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